CARO PAPA'

Caro F.
guarda che l'ho capito anche da sola. Ogni volta che parto - per un viaggio, per una vacanza, per trovare un amico in un'altra città - diventi come quella moglie che vede il marito uscir di casa per comprare le sigarette e pensa: se non tornasse più?
Beh, forse non è esattamente così, però ci sono vicina. Tornare, torno, presto o tardi, ma ti tornerò tutta intera? Non adrò nei pericoli, per ripetere una frase che mi dici sempre?
Mi vergogno un pò a scrivere su un foglio virtuale queste tue paure, ma non ne posso fare a meno. Lo so, gli anni passano anche per te, non solo per la mamma. Sono "grande", so badare a me stessa vi ripeto spesso. E poi non sei tu quello che mi dice sempre: fai da sola, devi imparare a sbrigartela, devi riuscire a risolvere i problemi senza chiedere sempre aiuto? Non sei tu quello che mi vuole dare lezioni di autonomia? Eppure non ci riesci a non essere un pò in pensiero, a non preoccuparti.
Cuore di papà, mi viene da dirti. Sicuro, anche se forse c'è sotto qualcos'altro. C'è la fondamentale insicurezza di tutti i genitori, c'è la domanda che vi fate quasi ogni giorno: siamo stati all'altezza del compito che ci siamo posti? Siamo stati capaci di educarvi nel migliore dei modi? Vi abbiamo dato tutto quello che vi servirà ( o che voi pensate possa servirci) per affrontare la vita?
Credo non siano domande da poco. Sono pesanti come le decisioni di un tribunale. Ed è un tribunale dove non si può pensare di farla franca. Anche se non c'è nessuna sentenza scritta, conoscete lo stesso il responso del "giudice", perchè quel giudice ha la faccia dei vostri figli. Certo, più di una volta ho pensato che tu sei sempre sicuro di tutto, che quando mi dici le cose ( o mi fai le prediche ) lo fai con il puntiglio e la sicumera di chi non si mette mai in dubbio. E invece mi sa che non è vero: non ti metti in discussione davanti a me perchè così faresti solo il mio male, finiresti per confondermi le idee, per trasmettermi anche a me la tua insicurezza. Credo di averlo capito: non è facile fare il papà. In fondo qual è il tuo compito? Fare in modo che io sia capace di "abbandonarti", cioè di camminare con le mie gambe. Sei tu che mi spingi a "tradirmi", ad allontanarmi da te, e ho capito quanto ti costi. E non perchè tu pensi che io sia capace di trovare la strada da sola, ma perchè non sei sicuro di avermi detto o dato tutto quello che dovevi.
E' forse da qui che nasce molta della tua apprensione, è da qui che arrivano tutte quelle contraddizioni che ti fanno essere così diverso dalla mamma. Hai preso i soldi? E la carta d'identità? E la notte dormi bene? Se piove hai preso un ombrellino almeno? Pensa un pò: da una parte fai di tutto per considerarmi come una donna e spingermi a comportarmi come tale e dall'altra mi ricordi ogni volta la "lista della spesa" dei miei doveri, come se avessi sempre tre anni.
Se devo farti una confessione, io ho cominciato a sentirmi davvero adulta e indipendente quando tu e la mamma avete cominciato ad andarvene in giro da soli. Andate via i fine settimana, un pò meno durante l'inverno. E io passo tutto il mio tempo tra cinema e librerie e i soldi li spendo riempiendomi la camera di libri che pesano come blocchi di marmo. Più di una volta ho mangiato solo patatine perchè non c'è la mamma a cucinare. Eppure sono felice, mi sento libera. Perchè allora non riesci a pensare anche tu che posso saltare un pasto senza che il digiuno abbia conseguenze letali sulla mia vita?
Ho cercato di capirti: forse tutto nasce da un eccesso di amore, di paura. Di amore per me e di paura per te. Cerco di tenerlo presente quando mi guardi la valigia per controllare se ho preso tutto. Tu mi lasci fare e poi, quando mi sono girata, me lo tiri fuori, tanto lo sai che anche se piove non lo userei. Allora è meglio nascondermi tra i vestiti una confezione di aspirina: fa meglio e pesa molto meno. E probabilmente aiuta anche a sopportare meglio i genitori che si preoccupano della mia incolumità.
Cerco di capirvi: in fondo ogni volta che ci allontaniamo di casa è come se vi facessimo l'esame, l'esame del bravo genitore.
Papà, l'hai superato.
Buon Viaggio.

Il Solito Enorme Bacione a Tutti.

Jù.

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