HELLDORADO

La mia è la generazione di chi vivrà peggio dei suoi genitori, la generazione che non è nata con Internet, ma è cresciuta con lei, ha raggiunto la maturità con lei, io con Internet ho un rapporto tenerissimo.
La mia è la generazione del terrorismo internazionale, la generazione della globalizzazione, la generazione che non sogna più Hollywood, ma Londra, Parigi, Tokyo, Singapore, la generazione dei trader rimasti senza Torri Gemelle.
La mia è la generazione che ha sognato Step e Babi, e la soluzione scientifica al bisogno del tutto naturale di disporre di una piscina a bordo di un airbus, la generazione dei voli low cost e di quelli charter, la generazione degli esagerati gioielli della Breil e dei talk show.
La mia è la generazione che ha perso Marco Simoncelli e riscoperto Amy Winehouse nella stessa occasione.
La mia è la generazione del tablet e degli i-pod che non sanno più cosa sia un manoscritto e che scoprono l'e-book.
La mia è la generazione che cresce con seno rifatto, naso rifatto e, volendo, l'imene ricucito, la generazione dei reality come Lost, Survivor, Secret Story e dei giochi a premi tipo Chi vuol essere Milionario.
La mia è la generazione del ritorno all'ordine dopo i casini dei black block, la generazione che ha tentato di imitare il '68, la generazione che sogna ogni volta che arriva il mese di agosto, la generazione che non sa più dove sono le classi che dovrebbero presumibilmente lottare.
La mia è la generazione che parla il miscuglio di inglese e francese che si legge sui giornaletti per adolescenti tipo Cioè: la story del mese è che la mia tipa sul dancefloor dà il suo cell a un tizio easy che sembra open, la mia è la generazione che ha visto impiccare Saddam Hussein su Dailymotion, che vince concorsi per film realizzati col telefonino e fa musica con le onde alfa.
La mia è la generazione che non fa più figli, ma che non si mette più sistematicamente il guanto, eppure la mia è la generazione nata con l'aids, la generazione a cui si è raccomandato il sesso sicuro, la generazione che scopa col gommino e l'imene ricucito, la mia è la generazione che non si vergogna più a incontrarsi su Meetic, che non si vergogna più a sposarsi su Meetic, la generazione che vende filmini hot su www.sextapes.com sperando di vincere i 5000 dollari in palio, la generazione che si trascina in tribunale per recuperare i proventi dei video.
La mia è la generazione obbligata a essere ecologista per tutti quelli che non lo sono stati, la generazione a cui chiedono di tornare a cacare nella segatura e non fare più il bagno, la mia è la generazione che trova belle le pale eoliche e costruire case interrate, la generazione che non avrà più petrolio proprio ora che comincia a godersi i voli low cost.
La mia è la generazione di chi ha festeggiato i suoi sei anni durante il genocidio in Rwanda.
La mia è la generazione che ama acquistare tappetini per il mouse.
La mia è la generazione che ha visto tutte le capitali europee.
La mia è la generazione della fine dei record sportivi, a meno di non far ricorso alla crioconservazione.
La mia è la generazione che diventa più povera, la generazione che paga le pensioni, la generazione che impara ad aver paura dei vecchi. La mia è la generazione che ha perso il pubblico impiego, la generazione a cui sbandierano davanti il modello scandinavo, la generazione che si vergogna di fare errori in inglese perchè non è più una lingua straniera per nessuno, la mia è la generazione che passa a destra per disperazione davanti al panorama offerto dalla sinistra, la mia è la generazione a cui hanno smantellato lo stato sociale sotto il naso, la generazione lavorare di più per guadagnare di più, la generazione mal consigliata dai consulenti d'orientamento, la mia è la generazione degli hedge fund e dei trader spregiudicati alla Jèrome Kerviel, quella cazzo di generazione in cui è possibile perdere 5 miliardi passando da una porta e far finta di non aver visto nulla, "Mi scusi, ha per caso visto 5 miliardi? Devo averli persi uscendo...No? Sicuro?".
La mia è la generazione del processo di Outreau e della verità che non esce più dalla bocca dei bambini.
La mia è la generazione dei Beckham, dell'anoressia, dei paparazzi, delle star che escono senza mutande e non mettono la cintura di sicurezza ai loro figli, la generazione delle macchie di sperma sui vestiti delle stagiste che si rivolgono solennemente all'America.
La mia è la generazione delle first lady che pubblicano dischi, la mia è la generazione di Eurodisney.
La mia è la generazione delle leggi antifumo e antialcol, la generazione vodka e Red Bull.
La mia è la generazione dell'iPod, dell'iPhone, delle chiavette USB, del Wi-Fi, di MSN, la generazione che conta i suoi amici su Facebook, la generazione che si manda un poke.
La mia è la generazione che diventa sterile a furia di provare ad aver figli a quarant'anni.
La mia è la generazione che ha riscoperto il poker, la generazione che forse scoprirà tutte le proprietà intrinseche della materia oscura, la generazione a cui non fa più effetto l'idea di andare sulla Luna.
La mia è la generazione che non ha ancora deciso se Paris Hilton è una gran figa oppure no.
La mia è la generazione della crisi dei mutui subprime.
La mia è la generazione del riscaldamento globale e dei documentari strappalacrime sul destino degli orsi bianchi e delle calotte polari.
La mia è la generazione che non può farsi carico di tutte le miserie del mondo, però magari si potesse, e poi e poi la mia è la generazione che guida scooter, che ruba scooter, che può pagarsi un test del DNA per ritrovare lo scooter, la mia è la generazione dei 17 milioni di persone che leggono la stampa scandalistica in Italia, e soprattutto la mia è la generazione a cui non smettono di ripetere che vivrà peggio, che vivrà meno bene di, la mia è la generazione della disocuppazione, della bolla immobiliare, del campo profughi alle porte di Roma, di Showcase, della naturalizzazione monegasca, della fuga dei capitali, dello scudo fiscale, dell'abolizione delle 35 ore, degli incentivi per l'uso dei mezzi pubblici, del database Edvige e dell'interdizione delle telefonate sulla base del semplice sospetto di far parte di una banda organizzata, una generazione senza ordine, la generazione che ha perso Amy Winehouse scoprendo così Adele, ma a cui tutti ripetono che può vincere la battaglia del potere d'acquisto.
Brindo a Voi, a questa Vita, Baci, Amore e Gioia Infinita.

Jù.






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